“La Scuola Come Laboratorio di Emozioni”: Ascolta la puntata > Rai Radio 1: “Formato famiglia” del 21/05/2024
Il dott. Ulisse Mariani interviene nella decima puntata di un’interessante rubrica dedicata all’educazione emotiva, in onda il martedì, ogni quindici giorni, durante la trasmissione radiofonica Formato famiglia. Si tratta di una sorta di corso radiofonico per genitori, docenti ed educatori, un’importante opportunità per capire il grande valore dell’educazione emotiva.
Si alternano negli interventi la dott.ssa Rosanna Schiralli e il dott. Ulisse Mariani, psicologi, psicoterapeuti, formatori ed ideatori del Metodo della Didattica delle Emozioni®, un Metodo® nato da 20 anni di studi e di esperienze dirette nella cura dei disagi dei bambini, degli adolescenti e dei giovani.
In questa puntata, la decima, il dott. Mariani, rivolgendosi in modo particolare ai docenti, ribadisce l’importanza di rendere la scuola un grande laboratorio in cui, oltre ai saperi vengano trasmesse emozioni intense che saranno la base per costruire un nuovo Umanesimo.
In realtà, fa notare la conduttrice, due recenti e positive notizie di cronaca dimostrano che in ambito scolastico nascono già spontaneamente iniziative che mettono in pratica la costruzione dell‘empatia, della solidarietà, della cooperazione. Iniziative che, sottilinea Ulisse Mariani, andrebbero fortemente espanse e dilatate.
A Riccione un Laboratorio Spontaneo di Inclusione e di Educazione Emotiva
La prima notizia di cronaca riguarda un Istituto elementare di Riccione in cui, per cinque anni, gli studenti e gli insegnanti hanno imparato il metodo di lettura e scrittura Braille per dare la possibilità ad un ragazzo ipovedente, che faceva parte della classe, di restare al passo con il programma scolastico. Questa esperienza ha reso il ragazzo gratificato, l’ha spinto ad andare a scuola volentieri, ha fatto crescere in lui la voglia di fare e di imparare. E tra tutti i componenti della classe è nato un forte sentimento di stima reciproca.
Così facendo alunni e docenti hanno messo in pratica, pur non sapendolo, il Metodo della Didattica delle Emozioni ®. Ulisse Mariani ribadisce, infatti, che, quanto avvenuto in questa classe di Riccione, è un esempio illuminante di cosa voglia dire il concetto di inclusione ed anche il concetto di educazione emotiva.
“Non si tratta solo di un intervento finalizzato a rendere meno pesante una difficoltà, – spiega Mariani – ma di un intervento, addirittura collettivo, finalizzato a rendere la difficoltà del singolo un valore aggiunto per tutto il gruppo classe. Questo davvero è il significato più nobile di inclusione: una classe che si trasforma in un laboratorio dove si costruisce l’empatia, la solidarietà, la cooperazione. Tutti concetti che sono alla base del Metodo della Didattica delle Emozioni®. Dovremmo espandere questa modalità di fare ad ogni scuola”.
Questo Atteggiamento Cosa Stimola negli Altri compagni?
Il dott. Mariani ribadisce che l’empatia non è innata, ma va allenata. Proprio questo modo di insegnare e di fare scuola allena i neuroni specchio, base biologica dell’empatia, costruendo l’empatia, che si diffonde nel cervello di ragazzi ed aldulti. Un semplice conflitto, una disabilità, una qualsiasi situazione di difficoltà, diventa un’opportunità che può spingere gli alunni a confrontarsi per affrontare e risolvere il problema. Ed è così che si costruisce insieme all’adulto l’empatia e la solidarietà.
“In questa prospettiva, – insiste lo psicologo – bisognerebbe ripensare tutta la scuola. La scuola come un grande laboratorio in cui, oltre ai saperi vengano trasmesse emozioni intense che saranno la base per costruire un nuovo umanesimo. Ben vengano queste esperienze, le dobbiamo espandere e dilatare”.
A Faenza i Ragazzi Ricordano l’Alluvione: è Dar Voce alle Loro Emozioni
La seconda notizia di cronaca di cui si parla nell’intervista radiofonica riguarda la commemorazione dell’alluvione avvenuto a Faenza un anno fa. Gli studenti delle scuole elementari e medie della città, infatti, hanno scelto di ricordare quei momenti riunendosi al teatro Masini.
Emotivamente, che cosa ha rappresentato questo momento? Quanto è importante insegnare ai bambini, attraverso questi momenti di rievocazione, a dare un senso e riconoscere le proprie emozioni?.
Lo psicologo ha fatto notare ai radioascoltatori che i bambini ed i ragazzi, in questa circostanza, si sono uniti ed hanno avuto la voglia, il bisogno di raccontare alla comunità non solo quello che hanno fatto, ma soprattutto quello che hanno provato. Hanno sentito cioè la necessità di dar voce alle loro emozioni.
Soffermarsi sulle Emozioni per Riconoscerle ed Accettarle
La conduttrice, Diana Alessandrini, ricorda che in questo periodo, purtroppo, c’è il bradisismo a Napoli, ci sono di nuovo le piogge torrenziali al Nord. Si chiede, quindi, se sia necessario fare anche un lavoro di classe su questo, un lavoro più specifico sulle emozioni che questi eventi suscitano negli alunni. “Tutte queste emozioni a scuola come le possiamo riconoscere, come possiamo aiutare i ragazzi ad affrontare queste difficili situazioni?”.
“Dobbiamo solo dare l’opportunità per dirle, – replica Ulisse Mariani – per dare le parole giuste, per farle sedimentare. Purtroppo siamo una società velocissima, che non si sofferma. Così molte cose non prendono posto nella nostra mente. Bisogna solo far soffermare i ragazzi affinché possano dire: “Ho avuto paura, ho avuto coraggio, e ho provato tutte quelle emozioni che in queste situazioni si sperimentano”. Per riconoscerle, per accettarle perché ogni emozione è giusta.“
“La Scuola Come Laboratorio di Emozioni”: Ascolta la puntata > Rai Radio 1: “Formato Famiglia” del 21/05/2024
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