Cedere sempre alle richieste dei figli concedendo loro qualsiasi cosa desiderino, preparando sempre, per esempio, il pasto che vogliono o accontentandoli in ogni loro capriccio, non va bene ed è perfino deleterio.
Normalmente si agisce così per il quieto vivere, ma dentro il cervello del bambino le cose non potrebbero andare bene.
I bambini tendono sempre, sia pur con comportamenti differenti, a volere tutto e subito. La loro immaturità fisiologica, ovviamente più accentuata quanto più si è piccoli, fa sì che la gran parte delle condotte siano guidate dalle pulsioni, forze interne piuttosto primitive e grezze tendenti alla scarica immediata: il neonato piange ed urla ogniqualvolta il tasso glicemico del sangue si abbassa al di sotto di un certo livello (si chiama “fame”); il bambino pianta grane a non finire se si fissa su quel gioco (si chiama “capriccio”).
Fame, capriccio, voglia di sono sorretti da pulsioni che non ammettono deroghe né dilazioni. Premono dai nuclei del cervello inferiore (sistema limbico, amigdala, ipotalamo) verso il cervello superiore (corteccia frontale) a volte con tale forza da dare una sensazione di malessere fisico qualora l’obiettivo non venga raggiunto subito (frustrazione).
Se volete che vostro figlio non rimanga prigioniero delle pulsioni, ma cresca con equilibrio e sia in grado di affrontare e sostenere le inevitabili frustrazioni della vita, dovete fare in modo che in lui, dalla corteccia frontale al cervello inferiore, si sviluppino le vie nervose del controllo (una sorta di freno a mano). Tali vie nervose gli consentiranno di sapere aspettare con un po’ di pazienza, di saper rinunciare, di saper valutare meglio ogni singola situazione, di trovare le strategie più adeguate per raggiungere l’obiettivo.
Queste competenze e queste strutture nervose si organizzano solamente attraverso ingiunzione di regole e condotte di autorevolezza. Lasciare i bambini senza regole, senza indicazioni, senza alcun contenimento, accontentandoli in ogni loro richiesta, mortifica la costruzione di queste importanti vie nervose, relegando bambini e ragazzi alla rabbia perenne, all’insoddisfazione, all’insicurezza, all’ansia e alla continua conflittualità e relegando voi allo sfinimento, alla delusione, all’asservimento, al tentativo reiterato ed inutile di placare i tiranni di casa.
Tra tutti gli esseri viventi del pianeta soltanto l’Homo Sapiens è in grado di fare o non fare una cosa; solo l’Uomo ha la competenza di inibire una pulsione: si chiama libero arbitrio e si costruisce gradualmente attraverso l’azione modulante dell’educazione e dell’autorevolezza.
Se riuscirete a porvi con autorevolezza fin dai primi anni di vita di vostro figlio, tutto sarà più facile e lui, anche se non ve lo dirà mai, vi stimerà di più sentendosi più sicuro e tranquillo.
Nel suo cervello si svilupperanno quelle vie nervose destinate al controllo e ad un adattamento alla vita più efficace.
Non c’è dubbio: le regole fanno davvero bene al cervello.