Riassunto:
Tutto ciò che crea dipendenza produce sensazioni superficiali che tendono a dissolversi in fretta e non sono mai interiorizzate. Occorre rilanciare con urgenza il << Fattore E >>: E come empatia, emozione, entusiasmo, educazione.
Gli oggetti della dipendenza dei ragazzi (le droghe, l’alcol, Internet, ma anche tanti altri «normali» beni materiali) sono stampelle la cui funzione è proteggere dall’angoscia. Devono pertanto essere sempre presenti e disponibili, ma non possono essere interiorizzate: rimangono in superficie, tendono a dissolversi, in quanto producono solamente sensazioni, mai emozioni.
Per tale motivo ai più rimane difficile separarsene, dovendo continuamente rinnovarne l’utilizzo (dipendenza), pena l’angoscia (astinenza): meglio allora restare ancorati allo sballo delle sensazioni forti e dell’eccesso immediato piuttosto che aspettare l’onda lunga delle emozioni.
Occorre dunque rilanciare con urgenza a scuola, in famiglia, nei centri sportivi, negli oratori e nei luoghi di aggregazione il «Fattore E»: E come empatia, come emozione, come entusiasmo. Come, semplicemente, educazione.
Per non farli diventare schiavi per il resto della loro vita.
Per non farli sostare ai margini dell’esistenza.
Per far loro sentire l’entusiasmante pulsare delle nostre droghe interne.
Occorre a noi adulti il coraggio per invertire la rotta e convincere i nostri ragazzi di quanto sia affascinante diventare grandi.