Se voi mamme e voi papà riusciste a capire che la noia è un necessario e fisiologico momento di decompressione e di ricarica in cui vostro figlio prende fiato ed elabora il suo sentire, vi accorgereste ben presto dei vantaggi che questa emozione porta con sé: più tranquillità e serenità per il bimbo; più tempo da dedicare a voi stessi. Prendendosi più tempo, liberi da impegni e attività forzate, i figli infatti si abitueranno a essere più autonomi, permettendo a voi genitori di occuparvi delle vostre faccende.
I bambini che hanno la possibilità di “stare” con i tempi vuoti saranno in grado di sopportare meglio i conflitti e le frustrazioni e di percepire senza timore le variazioni dei propri stati d’animo, considerandole come normali flussi di emozioni e sensazioni. Saranno inoltre capaci di aspettare e dilazionare il soddisfacimento dei propri bisogni, di vivere emozioni più personali e appropriate e di mettersi in sintonia più profonda con se stessi e con gli altri, discriminando i propri vissuti da quelli indotti da stimoli esterni. I momenti di quiescenza favoriscono la proliferazione e la specializzazione delle vie nervose deputate alla regolazione delle pulsioni e alla capacità di controllare e prevedere gli eventi. Se i bambini non hanno possibilità di accedere a tempi vuoti e fermi, rimanendo impigliati in una vorticosa giostra di impegni e attività stressanti e alienanti, non riescono a gestire pulsioni, emozioni e stati d’animo, in quanto l’alta concentrazione di cortisolo e adrenalina prodotta impedisce loro una corretta modulazione del proprio sentire.
Si dice che oggi i figli sono viziati perché hanno tutto. Forse sarebbe più corretto cominciare a dire che i figli sono viziati perché “sentono” poco: nel tentativo di sentire qualcosa, vorrebbero tutto e subito, in un vorticoso crescendo di eccesso e dismisura.
Un sistema nervoso in formazione ma sempre attivato, con rari momenti di sintonia e per giunta senza validi e adeguati aiuti esterni (rispecchiamento, convalida, cooperazione, conferma) altera la produzione della dopaminabetaidrossilasi, enzima responsabile della modulazione di alcuni nuclei cerebrali, con conseguenze negative sulla capacità di percepire il limite che è condizione indispensabile per una sana crescita verso l’autonomia e l’autostima.