Queste quattro dimensioni: mercificazione, poco contenimento, castrazione del comportamento esplorativo e non incontro, provocano, intersecandosi, forti ripercussioni sulla crescita dei bambini. Basterebbe spesso saper dire “No” ai nostri figli, ma è una scelta impegnativa!

L’articolo che segue è tratto dal libro “Alunni cattivissimi: come affrontare il bullismo, il vandalismo, l’iperattività e altro ancora” di Ulisse Mariani, Franco Angeli Editore.

Il fenomeno è dilagante e questa nuova dipendenza, pur mantenendo denominatori comuni con altre dipendenze comportamentali e da sostanze, segna un’ulteriore svolta negli itinerari e nelle caratteristiche di queste patologie.

Diverse generazioni di giovani non potranno mai avere un’identità produttiva, né accedere ad un reddito con cui fare dignità, coppia, famiglia o usufruire di provvidenze previdenziali.

Stiamo formando un esercito di giovani rivoluzionari arrabbiati, indignati, delusi, pronti a sollevare le armi contro il potere costituito che ha tolto loro lavoro, dignità, accesso ai diritti? Assolutamente No, le nuove generazioni vivono emarginate nel paese dei balocchi. Perchè?

Il team di Educazione emotiva ha ormai una notevole esperienza nella psicoterapia di bambini ed adolescenti. La maggior parte di quelli che giungono nel nostro studio sono bambini disorganizzati, iperattivi, che mancano di concentrazione, adolescenti senza timori, curiosità, desideri, e con un campo cognitivo ristrettissimo, genitori confusi che non hanno idea del loro ruolo. Tutto questo si traduce in un aumento esponenziale di patologie connotate da dipendenza specialmente nell’adolescenza. Quali sono le cause e come prevenirle?

Nel nostro Paese, la prevenzione del disagio e la promozione del benessere degli alunni non è mai stata presa in seria considerazione. Probabilmente perché non paga a livello politico, perché i risultati tendono a vedersi avanti nel tempo e non nell’immediato e, infine, perché non c’è una cultura in grado di stratificare strategie, conoscenze e buone pratiche per affrontare e risolvere i tanti problemi posti dai bambini e dai ragazzi all’entrata a scuola.

Allora qual è la prevezione del disagio che funziona? Nelle scuole italiane purtroppo si pensa spesso che prevenzione sia sinonimo di informazione, ottenendo così risultati addirittura controproducenti.

Le straordinarie funzioni dei neuroni specchio, scoperti qualche anno fa da un’équipe di ricercatori italiani, sembrano proprio essere la componente biologica dell’empatia. Grazie a loro, infatti, possiamo percepire le emozioni che le altre persone provano. Ma come si attivano? Come si sviluppano? E perché ci renderebbero uomini migliori?

Un gran numero di genitori, soprattutto mamme, è convinto che occorra eseguire i compiti a casa insieme ai figli, mettendo in atto estenuanti e faticosissimi bracci di ferro. Si tratta di un’attività controproducente per lo sviluppo sano del bambino e per una buona relazione genitori-figli.

La caduta della genitorialità con il conseguente dilagare del permissivismo nelle famiglie, il mancato rinforzo del talento e del merito nei giovani da parte degli adulti e delle istituzioni sono le cause principali del vuoto e del nichilismo delle nuove generazioni.