Bambini balbuzienti

La balbuzie consiste in un’interruzione involontaria del normale flusso del linguaggio (un difetto di coordinazione neurodinamica di origine emozionale). Quali sono le caratteristiche dei bambini balbuzienti? Quali le cause della loro balbuzie? Come aiutarli a casa e a scuola?

Non è un luogo comune. È una constatazione purtroppo condivisa da tutti gli insegnanti e ripetuta spesso con un’amarezza così ampia da creare sconforto e sconcerto diffuso. Non ci sono più gli alunni di una volta.

Perché un Paese che spende in salute più di un altro può avere risultati peggiori in termini di salute? Negli ultimi anni molte ricerche hanno dato valore a questa correlazione: il benessere emotivo allunga la vita meglio di ogni altra concentrazione di presidi sanitari e offerte mediche e farmacologiche.

I bambini costruiscono la propria identità regolandosi sugli stati mentali dei genitori e se questi stati, per qualche problema, si rivelano misteriosi e inaccessibili, per i figli diventa drammatico trovare un valido baricentro attorno al quale sviluppare un’identità solida e continua.

Un tempo esistevano gli eroi. Un tempo calciatori, attori, musicisti e cantanti favorivano nei giovani identificazioni, sogni e desideri. Oggi c’è penuria di eroi. Nessuno, nessun adulto che riesca più a contagiare l’entusiasmo, il coraggio, la passione. Nessun eroe appare all’orizzonte.

La caduta della genitorialità con il conseguente dilagare del permissivismo nelle famiglie, il mancato rinforzo del talento e del merito nei giovani da parte degli adulti e delle istituzioni sono le cause principali del vuoto e del nichilismo delle nuove generazioni.

Una sentenza “emotiva” emessa dal giudice Bianca La Monica del tribunale civile di Milano è confortante ed insolita. È la conferma che l’educazione emotiva è l’essenza di ogni educazione perché consente di verificare ciò che i figli fanno, ma anche quanto essi percepiscono. Una ricerca scientifica effettuata nel 2022 dal team di Educazione emotiva in collaborazione con diverse università italiane ha convalidato per la prima volta un format educativo studiato per le scuole: la Didattica delle Emozioni®.

Mentre viviamo in una società attenta alla salute (vaccinazioni, cure mediche, profilassi) e alla sicurezza (obbligo del casco e delle cinture, regole precise per la distribuzione e la conservazione dei cibi), il “mercato” di questa nostra stessa società si muove prevalentemente in direzione opposta, invitando le nuove generazioni a rischiare e favorendo una enorme quantità di comportamenti a rischio.

La relazione, l’incontro, perfino il divertimento e l’eccitazione non sono previsti nella vita dei giovani. Escludendo larghe parti della coscienza e saltando i filtri del controllo che determinano il libero arbitrio e quindi ogni forma di pianificazione e di desiderio (il desiderio è la finalità ultima di ogni pianificazione), la dimensione temporale di molti giovani è destinata a collassare in un punto.

Oggi gran parte dei ragazzi non è in grado di sostenere le proprie emozioni né è in grado di gestirle in una direzione evolutiva. Diventano così schiavi, rinunciando alla misura e alla sana ambizione. Noi genitori ed educatori trasmettiamo ai giovani il fascino dell’essere adulti?