Si corre, si corre, si corre… Casa, ufficio, spesa, compere, figli da prendere, figli da accompagnare, bollette da pagare, e il cellulare suona, e il posteggio non si trova…
I ritmi di vita e di lavoro ci sommergono e ci spingono, sempre più, a relegare ai margini l’attenzione verso i figli. E loro, poveretti, tentano in tutti i modi di guadagnarsi vicinanza e continuità: lo fanno con i capricci, urlando, piangendo; qualche volta ammalandosi o mettendo in atto comportamenti fastidiosi, inadeguati, addirittura incomprensibili.
Noi tentiamo di porre rimedio, impegnando un’enorme quantità di energia psichica e fisica che, tuttavia, troppo spesso, non riesce a soddisfare le loro reali esigenze: esigenza di qualità e non di quantità.
Questo “non incontro”, caratterizzato troppo spesso dalla graduale sostituzione di relazioni significative con sterili espedienti e merci di ogni tipo (utilizzo massiccio della televisione, giocattoli a profusione, favole elettroniche, ecc.), ha generato negli ultimi decenni una grande confusione in materia di educazione.
Vissuti di colpa e di inadeguatezza ed errate convinzioni pedagogiche, vere e proprie “leggende metropolitane” sull’allevamento dei figli, creano sempre di più genitori ansiosi e disorientati e bambini non proprio sereni.
Attingendo dalla sua esperienza clinica e dalla conoscenza diretta di un gran numero di situazioni familiari ed educative, l’Autrice ha voluto, con questo volume, stare contemporaneamente dalla parte dei bambini e dalla parte dei genitori, cercando di comprendere bisogni, esigenze, ansie, confusioni.
Ne è venuto fuori un manuale che ha lo scopo di insegnare ai genitori ad ascoltare e capire i propri piccoli. Poca teoria e tante indicazioni per tanti argomenti e situazioni.
Consigli e riflessioni per aiutare i grandi nel complesso mestiere di genitore.