Riassunto:
Diverse generazioni di giovani non potranno mai avere un’identità produttiva, né accedere ad un reddito con cui fare dignità, coppia, famiglia o usufruire di provvidenze previdenziali.
Stiamo formando un esercito di giovani rivoluzionari arrabbiati, indignati, delusi, pronti a sollevare le armi contro il potere costituito che ha tolto loro lavoro, dignità, accesso ai diritti? Assolutamente No, le nuove generazioni vivono emarginate nel paese dei balocchi. Perchè?
I margini dove due, forse tre o anche più generazioni stanno per essere confinate dalle istituzioni non sono angusti e maleodoranti, non dispensano sofferenza e privazioni. Tutt’altro! Sono margini ampi, soffici, pieni di ogni ben di dio, pieni di libertà illimitate dove è perfino possibile trasgredire senza essere ripresi, eccedere senza doversi preoccupare di rispettare le regole, spendere e comprare a dismisura senza la fatica del lavoro, pretendere senza mai dare.
I Giovani Oggi: Emarginati nel “Lunapark” del mercato
Dov’è questo paese dei balocchi? È qui, tra noi, sotto i nostri occhi tutti i giorni e (soprattutto) tutte le notti: si tratta dell’immenso lunapark sapientemente costruito dal mercato, unica istituzione che pensa ai giovani!, per gestire le generazioni espulse dal mercato come produttori, facendole rientrare nel mercato come fruitori. E che fruitori!
Comprano auto con i soldi di papà (e relative assicurazioni, bolli, carburante, manutenzione, ecc…), vestiti e accessori sempre alla moda con i soldi della mamma, viaggiano e si divertono (con Facebook, con le chat, con gli sms inviati da telefonini sempre più complicati e costosi) sempre con i soldi di mamma e papà.
E poi la discoteca, l’happy hour, le pasticche per stare bene (lo fanno tutti), l’alcool per disinibirsi, la tiratina (per carità, ogni tanto) di coca per tirarsi su; non con i soldi di mamma e papà, ovviamente, ma con quelli che si riesce a trafugare dalle tasche di mamma e papà (basta dire che una maglietta costa il doppio del prezzo reale: si sa, il mercato tira di brutti scherzi!).
Eccola la nuova marginalità sociale! Eccola la nuova emarginazione dove vengono deportate quote crescenti di giovani in esubero, che non conteranno mai nulla, che non potranno mai sostenere l’affitto di un appartamento per sentire cosa sia il brivido dell’autonomia e il fascino dell’essere registi della propria vita.
Perché i Giovani Non Reagiscono?
Perché non c’è lavoro, ma non solo. Perché:
- non riescono più ad accedere a rapporti nutrienti in famiglia (avrebbero coraggio di combattere e ribellarsi);
- perché non usufruiscono più di scuole serie e realmente formative (avrebbero la dignità di non sottomettersi);
- perché nessuno offre loro la cultura (avrebbero più potere contrattuale per recuperare il senso di appartenenza a questa società);
- perché nessuno, né in famiglia né a scuola, insegna loro il sacrificio, lo sforzo e, soprattutto, quanto sia affascinante diventare adulti.
- Perché il futuro è sempre più contratto, invisibile e precario al punto da essere collassato in un buco nero da evitare, da girarci intorno, da “svoltare” a tutti i costi come dicono, nel loro linguaggio, tanti giovani.
Le Famiglie, la Scuola, le Istituzioni Devono Intervenire!
Invece di intervenire lasciamo che tutte le ragazze e tutti i ragazzi di questo inizio di millennio sprofondino nell’idiozia e nella dismisura, nella stupidità e nell’eccesso (i binomi vanno di pari passo e sono direttamente proporzionali):
- proponiamo loro politici quasi comici per quanto si urlano addosso;
- proponiamo il Grande Fratello, in cui improbabili personaggi, più appartenenti al mondo dei fumetti che a quello degli umani, hanno la presunzione di porsi come valori di riferimento;
- proponiamo un giornalismo che invece di raccontare e invitare alla riflessione, fa spettacolo, ammicca, distoglie.
Lasciamo che la scuola sprofondi. Lasciamo che la cultura si azzeri.